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lunedì 9 maggio 2011

Aldo Moro: 33 anni di misteri

Nella giornata di oggi, di 33 anni fa, venne ritrovato, nel baule di un'auto, il corpo senza vita del segretario di Democrazia Cristiana Aldo Moro, che era stato fino ad allora tenuto sotto sequestro dalle Brigate Rosse per 55 giorni. Sull'omicidio la procura iniziò immediatamente ad indagare trovando i colpevoli e, anche grazie all'intervento del Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, riuscì a smantellare l'intera rete delle Brigate che in quel periodo aveva seminato paura e terrore nel Paese. Dopo l'omicidio Moro, le Brigate Rosse ebbero solo un breve periodo di attività gambizzando qualche politico e minacciando il Gen. Dalla Chiesa, ma la lotta al terrorismo poteva dirsi conclusa. Nate nel 1970 da un gruppo di tre ragazzi con ambizioni molto grandi, le BR seguivano i modelli di movimenti violenti e rivoluzionari già esistenti in europa, basandosi su idee Marxiste-Leniniste; il loro obiettivo principe era una dittatura del proletariato che riuscisse a governare uno Stato laico e democratico. Purtroppo, come sappiamo, i ragazzi sono pieni di fantasia e il loro progetto andò in fumo;anzi divennero, addirittura, capro espiatorio di qualsiasi attentato fosse avvenuto in Italia. Infatti alcune delle stragi degli anni di piombo vennero considerate, dallo Stato, opera delle BR, ma, in quel periodo (1968-1969), l'organizzazione terroristica non era ancora nata. Qui sorge spontanea una domanda, perchè lo Stato si ostina tanto a trovare falsi colpevoli quando gli attentati erano già stati definiti come "attentati di mafia"? Perchè, quando il Gen. Dalla Chiesa trovò dei documenti sulle BR, Andreotti li fece scomparire? Fatto sta che la morte di Aldo Moro è ancora avvolta da mistero, tanto che non si sanno con certezza le motivazioni che hanno spinto le BR ad uccidere il segretario della DC, anche se, da ultime indagini, risulta che alcuni documenti siano in mano ai servizi segreti. Ancora una volta lo Stato sa più del popolo.

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