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mercoledì 18 maggio 2011

Alfano a Ragusa: “Siamo tutti uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”

Giorno 29 aprile a Ragusa è venuto il ministro di Grazia e Giustizia, Angelino Alfano, per “riaprire” per l’ennesima volta la campagna elettorale dell’attuale sindaco uscente.
Tutto ciò viene tradotto con due semplici parole: “grande pubblicità”. Pubblicità per la città e per i nostri cittadini, accorsi in gran numero in pompa magna. Lo aspettavano scodinzolando. Quando viene il capo tutti in riga, pancia in dentro e petto in fuori. E bravi i Ragusani!
Il primo cittadino su Angelino è chiarissimo: “Il ministro Alfano è un uomo di grandissimo spessore, un uomo che l’Italia sta apprezzando tanto. Un uomo che fa sognare gli uomini del meridione perché noi pensiamo e riteniamo che il futuro sia il meridione”. Primo fra tutti, il sindaco, aspetta a braccia aperte, ma non solo, infatti si fa aiutare/raccomandare/presentare da un sobillatore, un boicottatore della Costituzione italiana. Questi, infatti, é la mente del noto e discusso lodo Alfano che garantisce l’immunità alle quattro alte cariche dello stato. Qualsiasi delitto dovessero commettere, non sarebbero perseguibili fino alla fine della legislatura. Sono compresi anche i delitti comuni svincolati dall’attività politica, oltre a quelli per cui c’è un processo in corso già da prima del loro mandato. In poche parole non si potrebbe procedere nemmeno nel caso strangolassero la moglie, molestassero la segretaria o, più verosimilmente, corrompessero un testimone perché possa mentire sotto giuramento in tribunale facendo assolvere un colpevole. Accusa, tra l’altro, imputata a Big B per il processo Mills. Sembrerebbe proprio una leggina ad hoc (forse sarebbe meglio dire ad personam) voluta fortemente dal nostro presidente del consiglio, che, in questo modo, perderebbe tutti i capi d’accusa che pendono sulla sua testa. Che coincidenza!
Questo lodo tuttavia viene bocciato dalla Corte Costituzionale perché dichiarato incompatibile, in quanto va schiantandosi contro l’art.3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali…”.
Tutti tranne uno, o meglio: 4!

W la rettitudine, W Angelino Alfano!


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