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lunedì 30 maggio 2011

Facebook e l'illusione dell'amicizia

“Rispondi a una richiesta di amicizia”; “Conferma” o “Ignora”.
Inizia sempre così. In questo modo, nel mondo cibernetico del noto social-network, due persone stringono, per così dire, “amicizia”.
Di suo proposito qualcuno decide di condividere con te foto, riflessioni, spezzoni della sua vita che ha per bene impacchettato in un profilo bianco e blu. Per fare in modo che tutto questo accada si deve solo scegliere “Conferma”. Basta un semplice click del mouse su quel rettangolino blu con quella scritta bianca in stampatello, tanto invitante, per catapultarti nella vita di una persona che (diciamoci la verità!) non sapevi prima nemmeno che esistesse.
Naturalmente per evitare generalizzazioni di ogni tipo, chi è sicuro di saper usare Facebook in modo sano e consapevole, non ha motivo di continuare a leggere qui di seguito.
Tuttavia non possiamo non tener conto che si usa il mondo virtuale come pozzo dei desideri. Dove gettare rancori, idee, esperienze sotto forma di monetine che, senza cognizione, vanno sempre più giù, finendo una sopra l’altra, una dopo l’altra.
Si accumula un enorme archivio di informazioni, anche personali, da divulgare senza paura agli “amici”: coloro che hanno cliccato su quell’allettante “Conferma”!
A ragione quel cervellotico harvardiano Mark Zuckerberg (per chi non lo sapesse, il papà di Facebook) ha scelto una parola a ben vedere abbastanza inappropriata. Amicizia.
È vero che uno dei vantaggi di Facebook è quello di poter aprire pagine e di conseguenza discussioni su argomenti di impronta politica, etica e chi più ne ha più ne metta.
E fino a qua il tutto non è per niente fine a se stesso.
Lo diventa purtroppo quando si decide di dare a un sentimento (l’amicizia) così presente e così importante nella vita di ogni uomo un significato così ambiguo.
Allo stesso tempo il fine di un social-network di questa portata, non potrebbe essere quello di giovare alla relazione fra giovani, alla comunicazione fra stati diversi del mondo? E a farla crescere, l’amicizia?
A questo proposito il sociologo Cameron Marlow ha avuto la bella iniziativa di pubblicare i risultati di uno studio condotto dal Facebook Data Team sulle dinamiche sociali degli utenti.
Ogni profilo ha la possibilità di avere 50, 100 e anche 500 e passa amici.
Con l’aiuto di 30 volontari e col passare dei giorni, Marlow notò come gli individui che avevano più di 500 amici interagivano, attraverso la chat o il commento di foto e link, con un numero di persone di gran lunga inferiore al totale di amici, ad esempio solo una decina. Le relazioni aumentavano col diminuire della somma complessiva degli amici.
Insomma con l’aumentare di chi sceglieva l’altro rettangolino. Quello bianco, anonimo, con la scritta nera: “Ignora”.
Come volevasi dimostrare.
Si rimane così intrappolati dal mondo cibernetico, da dimenticarsi quanto più importante possa essere il rapporto umano. Il toccarsi, l’ascoltarsi e il capirsi proprio con uno sguardo! È quello che accade nell’Amicizia.
No, si preferisce interessarsi alla situazione sentimentale o all’orientamento religioso di un profilo.
Ci si intestardisce a voler postare uno stato della serie “sono un duro, non ho bisogno di te!”, piuttosto che risolvere qualunque sia il problema davanti a una calda tazza di caffè.
Proprio la relazione, fino a prova contraria, dovrebbe essere il più grande mezzo dell’uomo per definirsi tale e non rimanere chiuso fra le pareti del pregiudizio e dell’indifferenza.
E guarda caso Facebook non fa altro che far interagire con quella decina di persone che si incontrano normalmente nel corso della vita di tutti. Mentre quella miriade di persone che legge di altri, commenta i loro pensieri sono definiti amici solo in un modo ingannevole.
È per questo facile cadere nella trappola e illudersi sul valore dell’amicizia nel contesto facebookiano, così da non capire nemmeno il grande impatto che può avere il contatto con l’altro.
Ma niente paura! È allo stesso modo facile individuare l’Amicizia, quella vera, nata attraverso l’affetto e la relazione. L’unica, attraverso la quale sapersi rapportare col mondo, con chi lo abita e con ciò che questo comporta.

1 commento:

  1. Hai ragione!!! Facebook è un inutile strumento di socializzazione, anzi, favorisce l'isolamento.

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